A VECCHIA DI L’ACITU
Durante il regno del Viceré Caracciolo, visse a Palermo Giovanna Bonanno, passata alla tradizione come la “vecchia di l’acitu”.
La donna, da tutti chiamata “magara” (strega), un giorno si accorse che l’aceto per pidocchi, miscela di aceto e arsenico, aveva causato un grave malore ad una bambina che, per errore, ne aveva bevuto un sorso.
Giovanna iniziò a vendere questo “liquore speciale” a mogli che volevano liberarsi di un marito non amato.
In seguito ad un errore nella “pozione”, una donna, per vendetta, la denunciò mettendo fine ai suoi omicidi.
Il 13 aprile 1789, la Regia Corte Capitanale di Palermo emise la sentenza definitiva: condanna a morte mediante impiccagione.
Ci sono varie interpretazioni della storia di Giovanna: chi la crede una spietata e avida assassina, e chi una liberatrice di mogli infelici vittime di “matrimoni combinati”.
Voi come la giudichereste?